お知らせ - Avviso

このブログは下記リンクに引っ越しました。新たなブックマークをお願いいたします。

Questo blog si è trasferito al seguente link. Ti preghiamo di aggiornare i bookmark.

https://mangaccia.blogspot.com/

24.10.10

人生初の"救急病棟 ER"はイタリアで La prima volta della mia vita al pronto soccorso e in Italia

私は生まれてこの方、入院も手術もしたことのない健康そのものの体の持ち主である
骨も折ったことがなければ、体のどこかを縫った事もない
(といってもよく風邪はひく)
ただ、一般的日本人と同じで、「抗生物質漬け」である

「抗生物質」、日本人が「早く治して仕事をしないといけないから」と多用する、アレである
そしてここイタリアでは、なかなかこの「抗生物質」をくれない
風邪をひき、なかなか治らず、医者へ行ったときは
「自力で治すのです、そうしなければ貴方の体が”治り方”を忘れてしまいます」
説教を処方され、しぶしぶと「ヴィックス ヴェポラップ」を胸に塗り塗りしたこともある

話はそれたが、そんな健康な私が人生で初めての「救急病棟 ER」をここ、イタリアでしてしまった
(自発的に利用するところではないので、「してしまった」となるのだが)
この度で学んだことは「イタリアで瀕死の状態になったら、死を覚悟」である
コモのジョージ・クルーニーを呼べば何とかなるのか、それとも彼はERについては触れて欲しくないのか?
(来てくれるわけないやん)

あれは確か、4月の下旬
そろそろ世の中が春になったあの頃

「なんか暑いなぁ 胸がジリジリするなぁ」
そう思いつつ、放置して2日
治ると思ったら治らない
「これはどうなんだろうか」そわそわし始める
そして、ジョバンニに告げ、日本の母にも告げる
「胸が痛くて熱があるねん」

母 「肋骨、折れてるんじゃないの!?」
私 「え!!!?」
すぐにジョバに告げる
ジョバ 「え!?!?」
(この距離感でも同様に)焦る3人

その時は金曜日、午後
いつも行っている日本人医師は当然休み
会社を早退して帰ってきてくれたジョバ、その片手には近くの病院の地図を握っている
私も保険会社に電話し、もう一つの病院の住所を握った

さて、ジョバの見つけた病院へタクシーでいざ到着!
日本の病院を想像していた私
5分後には医者が問診をしてくれているはずだ!

と思ったら、

「他へ行って」

たらいまわしだ!

日本で問題となっている”たらいまわし”に、私が、イタリアで遭うとは
「イタリアではこれが普通だから」
とジョバちゃんが慰めてくれる
落ち込むのは無駄なので、すぐに次の病院へ向かう
次の病院はミラノの北西にある「San Raffaele」という私立病院だ
AIUの保険会社の案内の通り、施設も美しい

「Pronto Soccorso」と書かれた入り口へ向かう
受付を済ませ、そのまままずは簡単に初診を受ける
「いつから、どこが、どのようになってるの」
その間、その女医はずっとジョバちゃんをチラチラと睨む

一旦待合へ戻され、座って診察の順番待ち
「僕が洋子に暴力をふるったとでも思って、あの人、僕の事にらんでた…」

ぼ、暴力?
ふるっているのは、どちらかと言えば私の方
ジョバちゃんの柔らかい顔、出っ張ったお腹を毎日ひねって伸ばして楽しんでいるのだ

それはさておき、やっと診察の順番がまわってきた
大きな病院を看護師に案内され、テクテクついて行く
私を診たのは勢いのいい元気な女医であった
喋るのも早ければ、決断も早い
血液検査とレントゲンを取る事になった
まず、血液検査…大きな針をグイッと左腕に刺され、その時点で真っ青
針と血は嫌いだ
血液を奪われ、これで針を抜いてもらえると思ったら「放置」
ぎょー!いやー!抜いて〜!これこそ、暴力〜!
患者の都合は聞いてくれない
そのままレントゲン待ち、レントゲン後は結果待ち
その巨大な針は私の左腕に刺さったまま
胸の痛みは我慢しても、この針の痛みは何だか納得いかない
ストレスがグングン膨張していく

待合では「私、朝の9時からずっとここで待ってるの…」
というおばちゃんに出会う
すでに夜の7時はまわっている

廊下では「あれ?どこ行った?」
患者を見失った看護師を見かける

恐怖の病院だ。早くここから逃げないと〜!?

4時間、巨大な針とともに過ごし、やっと結果が出た
「骨は折れてない。何かの拍子に胃液が食道へ逆流し、壁を溶かしたので炎症を起こして発熱してるんだ」との説明
なるほど、超特大のクシャミをした、あの時か!
記憶は明瞭 診察結果も明瞭

ここでも、解熱剤などの薬を処方されたものの、やはり、抗生物質はもらえなかった

Non sono mai stata in ospedale, non ho mai fatto operazione, e possiedo una salute di ferro (eccezion fatta per i raffreddori che, purtroppo, mi vengono spesso!).
Ma come altri giapponesi sono drogata di antibiotici.

"Antibiotici". Noi li usiamo spessissimo per guarire in fretta e poter tornare subito a lavorare.
Ma qui in Italia, invece, non è abitudine dare facilmente questo tipo di medicine da noi molto comuni.
Quando ho avuto il raffreddore per la prima volta non sono riuscita a guarire subito e perciò sono andata dalla dottoressa.
E lei mi ha detto: "Devi guarire da sola se no il tuo corpo dimentica come si fa a guarire!". Lei mi ha dato questa ricetta/predica. Per poter respirare meglio ho allora messo il Vicks-VapoRub sul petto ma mal volentieri.

Ma forse sono andata un pò fuori tema.

Così, alla fine, io che di solito sto benissimo, sono dovuta andare (Imprevedibilmente!) al pronto soccorso qui in Italia.
(Di solito questa cosa non si fa volentieri, per questo ho scritto "Imprevedibilmente!")
Questa volta ho imparato che "se io agonizzo qui in Italia devo essere pronta a morire".
Se chiamiamo George Clooney, che vive a Como, lui mi aiuterà o non vorrà parlare di E.R. (Pronto Soccorso in Inglese)? (Ma io mi immagino che lui non verrebbe certamente!)

E' successo forse a fine Aprile.
Era appena iniziata la primavera.

"Sento un grande caldo e ho il petto che mi brucia".
Sono stata così male per due giorni senza fare nulla.
Speravo di guarire da sola, ma non è andata così.
"Che mi è successo?" Così pensando mi sono agitata.
E poi ho detto come stavo a Giova-chang e a mia madre in Giappone.
"Ho mal di petto e febbre".

E mia madre mi ha detto: "Hai preso una botta al petto e ti si è rotto un osso dello sterno!?"
Io dico: "Eeehhh?!"
Subito dico questa cosa a Giova-chang.
Anche lui dice: "Eeehhh!?"
Noi tre eravamo molto agitati (anche se eravamo divisi da così tanti chilometri!).

Quel giorno era Venerdì pomeriggio. La solita dottoressa da cui ero già andata, naturalmente non lavorava.
Allora Giova-chang è tornato prima dal lavoro con una cartina degli ospedali più vicini. Anch'io avevo chiesto alla mia assicurazione e avevo trovato un ospedale dove andare.

Allora per primo andiamo all'ospedale che Giova-chang aveva trovato.
Mentre ci andavamo io mi immaginavo l'ospedale giapponese. Dopo cinque minuti dal nostro arriva un dottore mi fa la prima diagnosi!

Ma...

"...andate in un altro ospedale!" Questo è quello che ci viene detto.

Così sono stata sballottata da un'ospedale all'altro.

Mai avrei potuto immaginare che potesse succedermi qualcosa del genere perchè in Giappone questa stessa cosa sarebbe molto più grave perchè se durante il trasferimento un paziente muore molte persone sono responsabili.
E Giova-chang mi ha "consolato" dicendo che in Italia questo è invece piuttosto normale.
Dato che era inutile lasciarsi abbattere da ciò, siamo subito andati in un altro ospedale.
Questo altro ospedale era il "San Raffaele" e si tratta di un centro privato che si trova a Nord Est di Milano.
Come la mia assicurazione mi ha spiegato è un buon posto: pulito, bello, efficente.

Siamo entrati dall'ingresso al Pronto Soccorso e mi hanno subito preso la temperatura e misurato la pressione.
Mi hanno chiesto da quanto stavo male, da dove veniva il dolore, ecc.
Chiedendomi questo la dottoressa guardava sospettosa Giova-chang.

E poi ci hanno mandato in sala d'attesa.
E Giova-chang mi ha spiegato: "Mi guardava male perchè immaginava che io ti avessi picchiata!"

"P-picchiata?!" Ho risposto.
"Io picchio Giova-chang!" Ho aggiunto.
Infatti io ogni giorno mi diverto a torcere la pancia e le guancie di Giova-chang che sono morbidissime.

Alla fine è venuto il mio turno di vedere un secondo medico. Un infermiere mi ha portato dal Pronto Soccorso all'Ospedale. Quella che mi ha visitato era una dottoressa particolarmente forte e allegra che parlava molto veloce e prendeva rapidamente le decisioni. Perciò ha deciso di farmi fare un esame del sangue e una radiografia del torace.
Prima mi hanno messo un "graaande" ago sul braccio sinistro. In quel momento sono sbiancata per il terrore. Non mi piacciono gli aghi e il sangue (nota di Giova-chang: Sopratutto il suo!).
Mi hanno rubato un pò del mio sangue e dopo di ciò io mi immaginavo avrebbero tolto l'ago, invece lo hanno lasciato dentro.
"NOOOooo! Toglietemelo! Questa è una violenza!!!"
Ma nessuno ha ascoltato le mie ragioni. Forse in Italia i dottori non ascoltano i pazienti?!
E poi siamo tornati in sala d'attesa dove abbiamo aspettato l'esito della radiografia. E dopo l'esito della radiografia, abbiamo dovuto aspettare quello del sangue.
Tutto questo mentre avevo un "enooorme" ago nel braccio.
Potevo sopportare il male al petto, ma non il male al braccio per causa dell'ago.
Questa situazione aumentava moltissimo il mio stress. (nota di Giova-chang: Stress che sfogava contro di me!)

In sala d'attesa c'era una signora che diceva "io aspetto qui dalle nove del mattino" (in quel momento erano le sette di sera!).

E in un corridoio abbiamo sentito un infermiere che cercava un suo paziente dicendo: "Eh? Dove è finito?"

Ai miei occhi era l'ospedale degli orrori. "Dobbiamo scappare subito da qui!" ho pensato.
Sono stata circa quattro ore in questo luogo con questo "gigaaanteeescooo" ago nel braccio e alla fine sono arrivati i risultati degli esami.
Questa dottoressa mi ha detto che le mie ossa non erano rotte. Ciò che è accaduto è che, forse per uno sternuto troppo forte, il liquido nello stomaco è risalito troppo in alto bruciandomi le pareti del canale digerente. Così mi è venuta un'infiammazione e la conseguente febbre.
Mi sono ricordata del momento in cui avevo fatto il "super" sternuto.
Nella mia memoria questo evento è chiarissimo. Come anche la visita di questa dottoressa.

Anche qui mi hanno dato una ricetta per delle medicine ma anche questa volta non mi hanno dato i miei "amati" antibiotici!

Nessun commento:

Posta un commento

\(=M=)/\(@w@)/
Buona giornata a te!!!